Analoga sorte ha rischiato di subire, cinque anni or sono, il tipico squero Dal Mistro in corte dei Muti, affacciato sul rio della Sensa a Cannaregio, immortalato in dipinti e fotografie d’epoca e riprodotto in un accuratissimo modello in scala 1:20, commissionato nel 1988 ai fratelli Soccoli ed esposto nella collezione permanente del Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma.
Gli strumenti da lavoro e altri oggetti mobili, già conservati nello squero, sono stati fortunatamente recuperati e, per interessamento dell’Associazione Arzanà, vincolati a cura della Soprintendenza per il Patrimonio storico artistico e etnoantropologico di Venezia; l’organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività culturali, competente in materia, ha infatti provveduto all’emanazione del decreto di vincolo su questa importante collezione, purtroppo ormai priva dell’interrelazione originaria con il ‘luogo del lavoro’ nel quale si era andata sedimentando nel tempo.
Una porzione significativa della collezione è da allora ospitata a titolo di deposito nella Sede museale dell’Arzanà. Comprende attrezzature ed utensili ormai dimenticati, alcuni dei quali ormai conservati in unico esemplare, come ad esempio le càvrie per la curvatura a caldo del legname o per il sollevamento di grossi pesi, il siegòn in telèr per ricavare manualmente le tavole ‘in vena’ da travi e tronchi, gli argani e le invasature per il varo e l’alaggio. Tutti beni che ci si augura possano essere valorizzati e riutilizzati nell’àmbito del costituendo Museo nazionale della civiltà dell’acqua, da tempo previsto all’interno dell’antico Arsenale di Venezia.