Lo squerariòl è “quell’Artefice che lavora e costruisce barche” nella sintetica definizione di Giuseppe Boerio, che lo associa allo squèro: “Piccolo cantiere. Estensione di luogo dove si fabbricano le barche, come i battelli e le gondole”. Parola che taluni vorrebbero derivata dal greco escharion (cantiere): forse da eschèra, cioè la contro-sagoma lignea sulla quale viene assemblata l’ossatura del natante in costruzione, ancor oggi chiamata a Venezia cantièr.
I primi dati quantitativi attendibili risalgono invece alla metà del Settecento, quando l’Inquisitor alle arti aveva accertato la presenza di 1472 gondole e gli squeri censiti all’epoca erano 50 e gli affiliati alla corporazione degli squerariòli 265, fra i quali si contavano 60 capimìstri.
Questi cantieri navali si dividevano in squeri da sotìl (riservati alla costruzione e riparazione di barche di modesto tonnellaggio) e da grosso, per imbarcazioni di maggior portata e navi veri e proprie: specializzazioni lavorative simbolicamente rappresentate sui due basamenti laterali seicenteschi dell’altare della corporazione dedicato a santa Maria Elisabetta, nella chiesa di San Trovaso, nei quali sono rispettivamente scolpite una gondola e una ‘nave tonda’.
Una statistica redatta poco dopo l’annessione di Venezia al Regno d’Italia sabaudo (1867) segnala la presenza di 18 squeri, 170 burchielle, 800 fra battelli, barchette e sàndoli e circa 900 gondole, che nel 1930 erano ridotte a 520, 36 delle quali private. Ai giorni nostri sono circa 400 e i maestri squerarioli in grado di costruirle si contano ormai sulle dita d’una mano: nonostante la domanda costante e sostenuta, non ne vengono prodotte più d’una decina all’anno.
Nei piccoli cantieri artigianali rimasti possiamo ancora incontrare il Maestro d’ascia che imposta la linea dell’imbarcazione a “occhio” senza disegni, seguendo un piano di costruzione assolutamente mnemonico che si tramanda da generazioni, essi sono gelosi depositari di quei segreti e ritualità appresi sin da giovanissimi e sono abilissimi nell’uso degli attrezzi ma poco avvezzi alla progettazione cosicché non troveremmo nulla di scritto da costoro sulle tecniche di costruzione.