“Piero Menetto figlio di Vitto titolare di un vecchio squero, attivo già dalla metà del 1700, nell’ultimo lembo di terra prima del cimitero di Pellestrina. Da giovane aveva imparato il mestiere nel cantiere dei fratelli Schiavon e poi era tornato con Vitto e Pompilio nel cantiere di famiglia. I vecchi divisero il cantiere a metà ed i figli seguirono le orme dei padri: Attilio si dedicò alle costruzioni in ferro e Piero a quelle in legno, riuscendo ad avere fino a quattro lavoranti quando tirava la costruzione di pescherecci. Il calo delle costruzioni tradizionali lo spinse a specializzarsi negli anni ’90 sulla barca più diffusa in laguna la sanpierota.
La sua disponibilità ad adeguarsi alle diverse richieste e il prezzo concorrenziale rispetto ai cantieri veneziani, fecero salire la domanda di nuove imbarcazioni che, nella bella stagione, riusciva a realizzare in circa 15 giorni. Il valore aggiunto di Piero e dei suoi amici che frequentavano lo squero, era però quello di farti sentire uno di loro, dandoti materiali e consigli in caso di manutenzioni sui vecchi scafi e facendoti respirare un’aria di serenità ormai dimenticata nei cantieri moderni, dove la fretta è la regola.
Il 26 gennaio del 2008, dopo un mese di malattia, si spegneva a 60 anni all’ospedale di Venezia. Sono passati due anni da quando si è interrotto quel filo che legava tradizione e modernità relegando ai ricordi un mestiere ancora attualissimo se ben interpretato.”