Bakhita, nata nel 1869 in un villaggio sudanese, ancora bambina viene rapita dai negrieri che la vendono a un Generale turco. In quella casa Bakhita trascorre dieci anni di torture e umiliazioni sino a che Federico Marin (Fabio Sartor), un ricco commerciante italiano, ateo e avventuriero, le salva la vita e la porta con sé a Zianigo, un paesino del Veneto dove abita insieme alla figlia di otto anni,Aurora (la narratrice), una bambina malata e sola. Sua madre Angelica (Sonia Bergamasco) è morta anni prima, alimentando in Federico un dolore inestinguibile e un carattere duro.
Bakhita con la sua dolcezza conquista il cuore della scorbutica Aurora e redime Padre Antonio (Francesco Salvi), il parroco di Zianigo, che da succube di Marin riscopre, attraverso la vicinanza della sudanese, il senso più profondo della fede, ovvero la carità e l’aiuto del prossimo indifeso.
Arzanà partecipa all’evento cinematografico con riprese ambientate nel centro storico di Venezia (S.Giovanni e Paolo e Arsenale) fornendo come di consueto imbarcazioni e vogatori che restano a disposizione della produzione per tutta la durata delle riprese.