Il “Bucintoro” rappresenta un esempio singolarmente significativo per la storia delle imbarcazioni di parata e per la cultura artistica del Settecento italiano.
Le due giornate saranno dedicate ad approfondire le conoscenze sul manufatto da più punti di vista: storico-artistico, costruttivo, conservativo ed espositivo. Il caso del “Bucintoro” dei Savoia, peòta per tipologia navale, risulta oggi esemplare per molti motivi. Da tempo, infatti, è oggetto di studio non solo tra gli specialisti della storia della cultura artistica del XVIII secolo ma anche tra gli studiosi internazionali di storia e tecnica navale. La “reggia galleggiante”, come viene definita dagli studi, è attualmente l’unico esemplare conservatosi di imbarcazione antica di uso cerimoniale.
Commissionata dalla corte sabauda agli squèri veneziani, giunse a Torino nel 1731 per via fluviale insieme a una gondola, oggi non più conservata. La scelta della committenza ricadde sull’Arsenale veneziano per l’esempio fornito dall’ultimo Bucintoro dei dogi, costruito e allestito nel 1719 e andato distrutto nel 1824. Per oltre un secolo e mezzo ebbe un ruolo fondamentale come strumento di comunicazione del potere regio, figurando come autentico palcoscenico sulle acque nei momenti più rappresentativi del cerimoniale di corte.
Nel 1873 Vittorio Emanuele II donò il Bucintoro alla città di Torino che lo destinò al Museo Civico d’Arte Antica, costituito da pochi anni, riconoscendo nell’imbarcazione uno straordinario documento della cultura artistica del Settecento. La musealizzazione ne ha segnato, in un certo senso, la fortuna critica e ne ha garantito la conservazione fino a noi. Grazie agli studi condotti (in passato da Giovanni Vico, Lorenzo Rovere, Vittorio Viale, fino ai più recenti e specialistici), sono noti i luoghi di costruzione (“squèri”, ovvero cantieri di Burano e di Venezia) e i nomi dei decoratori, intagliatori e doratori, legati all’entourage di Antonio Corradini e degli scultori Matteo Calderoni ed Egidio Goyel.
In qualità di esemplare non comune di scultura barocca, il “Bucintoro” è stato protagonista in passato di importanti eventi di studio ed espositivi, dall’elegante allestimento in Palazzo Carignano per la Mostra del Barocco (maggio-ottobre 1937), agli studi per la mostra del Barocco Piemontese del 1963 fino alla I mostra dell’antiquariato del 1982, quando venne messo in mostra al Palazzo del Lavoro. La prossima tappa interesserà l’allestimento previsto negli spazi monumentali della Reggia di Venaria. Di proprietà di Palazzo Madama – Museo civico d’Arte Antica, attualmente il “Bucintoro” è in comodato alla Reggia di Venaria, dove verrà esposto dopo il restauro. La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ha promosso e finanzia l’intervento di restauro, affidato al Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.
Restaurare un’imbarcazione storica, che pur ha perso la sua connotazione di “natante”, si pone come una interessante e innovativa esperienza nell’ambito del restauro tradizionale, anche in vista del necessario dialogo con le nuove esigenze espositive. Il confronto tra diversi settori e diverse esperienze, oltre che gli studi sviluppati dagli storici dell’Arsenale di Venezia, non possono che rappresentare un importante momento di crescita e di indirizzo per l’intervento di restauro stesso. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili .