La gente di mare ha sempre affrontato le proprie aspettative e paure sia per chi sta a terra sia per chi sta in mare con uno spirito di convivenza con i rischi esorcizzandoli attraverso la fede. La donna prega e interroga l’orizzonte. Il marinaio scruta il mare sempre vigile ai segni metereologici che ha appreso a conoscere: un mutare di vento, una nube all’orizzonte, un incresparsi d’onda trovano pronto riscontro in una sapiente esperienza e comportamenti conseguenti.

Gli uomini e le loro barche alle prese con i pericoli della natura avversa, si rivolgono ad elementi celesti percepiti come protettori, si chiede di intercedere, si offrono ringraziamenti per lo scampato pericolo. Nella tradizione marinara di Chioggia spiccano particolari ex voto detti “Tolette”. In genere tavolette di legno sulle quali vengono rappresentati i pericoli vissuti di tempeste e naufragi, casi accidentali come collisioni e cadute in mare o incendi da fulmine e la divinità che ha benevolmente intercesso per la loro salvezza.

Oltre al clima di drammaticità nel quale i fatti si sono verificati, esse trasmettono tutto ciò che riguarda la vita dei pescatori dall’attrezzatura all’abbigliamento, dalla struttura dei natanti ai sistemi tipici della pesca. Nella loro varietà, le tavolette votive si esprimono attraverso un linguaggio appropriato e richissimo di informazioni seppure non seguono uno stile predefinito e gli autori usano un linguaggio semplice, forse sono gli stessi che nei cantieri dipingono le vele o decorano le prue dei bragozzi.

Esse costituiscono un attestato di devozione e  riconoscimento per lo scampato pericolo agli occhi del graziato e a futura memoria.

G.D.P.