Dal Gazzettino del 16/06/2010.

VENEZIA – Una iniziativa di grande attrattiva, un’idea che unisce due elementi imprescindibili per Venezia, l’acqua ed il teatro, ed un elemento apparentemente non legato alla Laguna, ma che ha lasciato tracce ben definite di sè: la montagna. «Teatro in barca. Scenari e rappresentazioni nei luoghi della gente di montagna a Venezia», prosegue il percorso proposto per la prima volta nel 2008 dall’associazione Fuoriposto in collaborazione con l’associazione Arzanà. L’idea, ripercorrere itinerari «poveri» a Venezia, minori ma non meno interessanti, dai luoghi di lavoro dei migranti di montagna, come i ben noti squeri, ai loro punti di ritrovo, come campo dell’Abbazia.

Agli attori Paola Brolati e Augusto Gamba il compito di raccontare la storia della gente di montagna che scendeva in città, come Valentino Panciera Besarel, scultore del legno, passando per figure come Matìo Lovat di Casal di Zoldo, e la sua sanguinosa autocrocifissione in calle de le Muneghe. Otto le repliche previste del suggestivo itinerario teatrale (19, 20, 26, 27 giugno; 18, 19, 25, 26 settembre), a bordo di imbarcazioni a remi d’epoca, restaurate e condotte dai soci dell’associazione Arzanà. La partenza è prevista da San Marcuola, con una introduzione storica sui rapporti tra montagna e Laguna, per proseguire in calle delle Muneghe, corte Cavallo (dove operarono artisti montani), campo Madonna dell’Orto, rio dei Muti (sede di squeri e squeraroli del bellunese); in campo Abbazia si tratterà delle zattere che scendevano il Piave, in campo Santa Fosca dei Santi venerati sia in montagna che in Laguna, e della religiosità delle valli alpine.

Conclusione allo squero Casal, con il ricordo di fiabe, leggende e filastrocche veneziane e alpine, e una visita all’interna raccolta museale di imbarcazioni e attrezzi di lavoro. Il ritrovo previsto è in campo San Marcuola, alla fermata della linea 1, ore 14.50, conclusione alle 18.

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