E’ un mito del farmaco universale efficace per tutti i mali inseguito da tutti i popoli sin dall’antichità già in uso in Alessandria d’Egitto nel III – IV secolo A.C. Il suo nome deriva dal femminile di Theriacòs cioè buono contro i morsi di animali a sua volta derivato da Therìon animale velenoso. Il concetto base è quello che il veleno è antidoto a se stesso se preso in dose controllata. Speziali di ogni paese avevano una loro formula personale di preparare l’acqua teriacale, l’apertura della via alle spezie e i contatti con l’Oriente dei Veneziani ne condizionarono la preparazione con l’aggiunta di nuove spezie, erbe medicinali, preparati galenici e veleno di vipera dei Colli Iberici ma proprio per questo era sottoposta a regole ben precise.
La Serenissima sempre attenta a tutto ciò che riguardava le attività nel suo Dogado non ultima la sanità, ne fece per lungo tempo un vero e proprio monopolio, la sua preparazione la cui composizione era segreta avveniva con cerimonia ufficiale e autenticata da un apposito documento ancora consultabile presso la Biblioteca Marciana.
La serietà nella sua preparazione ed efficacia per i rimedi del tempo, le valsero eco internazionale con richieste da tutta Europa protraendone l’uso sino all’800. Tuttora presso alcune farmacie sono visibili i vasi in ceramica che la contenevano e l’immancabile mortaio con il quale gli Speziali preparavano gli ingredienti.