Allorché a Venezia ci si spostava prevalentemente con le barche ed essendo divisa in due parti dal Canal Grande si ebbe subito la necessità di costituire dei punti di pubblico imbarco nominati “Traghetti” per il trasporto di persone con gondole apposite dette da traghetto o da “parada” che fornissero un collegamento costante tra le due sponde.
Si differenziavano in due categorie, i traghetti “da dentro” rivolti al trasporto passeggeri all’interno della città incluso il nolo e i traghetti “da fora” per il collegamento con le isole e l’entroterra. Le Magistrature della Serenissima esercitavano un diretto controllo su ogni attività della vita cittadina e le antiche corporazioni di mestiere chiamate “Arti” erano disciplinate dallo statuto costitutivo con i vari regolamenti detti “Mariegole” già tre/quattrocenteschi, per i gondolieri, erano custodite dal Gastaldo ora Bancale eletto dagli affiliati. La libertà ossia l’attuale licenza di esercizio poteva essere passata solo a uomini che avessero compiuto i 18 anni e fossero valutati dai responsabili del traghetto idonei al servizio per affidabilità tecnica e morale, essi dovevano essere “homeni de bona vita et pacifici et no siano homeni de rissa”.
Alla manutenzione e decoro della gondola era dedicata particolare attenzione e sino agli anni cinquanta si poteva vedere sulle rive dei traghetti il “Felze” ossia la cabina che veniva posta sulla gondola a richiesta del passeggero. La divisa, escluse le gondole private ove ogni proprietario vestiva il proprio gondoliere “de casada” in relazione alla sua capacità economica e di rango sociale, non aveva regola specifica tranne quella del decoro e le prime divise, erano ispirate alla marineria francese tanto che la giacca si chiama ancora “marinera” e si usava il berretto rotondo con il fiocco sopra.
Attualmente la divisa imposta dall’Ente gondola che ne tutela l’immagine comprende la maglietta a righe rosse o blu, calzoni e marinera bianca d’estate, nera di inverno e un cappello di paglia con nastro. I traghetti sono costituiti da un casotto di legno per il ricovero dei materiali necessari e dei gondolieri, all’esterno di esso troviamo un capitello di devozione oltre ai pontiletti lignei per l’attacco e l’imbarco. I gondolieri attualmente svolgono esclusivamente servizio pubblico de parada e di nolo per i molti turisti in visita alla città, oltre all’abilità tecnica aggiungono conoscenze storico architettoniche che illustrano in varie lingue. L’organizzazione del lavoro, le relazioni all’interno della categoria, pur col passare dei secoli sono rimaste sostanzialmente invariate conservando il suo fascino e la sua presenza nella vita sociale ed economica della città.